Alloggio Protetto

Alloggio Protetto – Terza Accoglienza

Una tappa importante, nel cammino all’interno dell’Associazione, è la Terza Accoglienza.

L’associazione gestisce alcuni appartamenti di Terza Accoglienza (accoglienza cioè senza la presenza di un volontario, un passo in più verso la piena autonomia) dove gli ospiti, al termine del periodo di ospitalità presso l’Accoglienza Notturna, possono proseguire il nostro percorso, nell’attesa che maturino le condizioni per l’ottenimento del minimo necessario per la sussistenza, se nel frattempo hanno dimostrato di aver recuperato le abilità di base nella cura di sé e dell’ambiente e nella gestione delle relazioni.

Anche in questa fase l’associazione mantiene sempre il legame con l’ospite tramite la Cena del Martedì e la frequenza al Centro Diurno, ma anche con le visite periodiche che i volontari effettuano negli appartamenti.

L’associazione concede ospitalità temporanea all’Ospite in un posto letto che gli sarà assegnato, qualora disponibile, in uno degli alloggi a disposizione di Effatà.
L’ospitalità ha una durata limitata nel tempo, in modo da fornire il tempo necessario all’Ospite per trovare una sua dimora definitiva e consentire ad altri Ospiti di avere la possibilità di usufruire del posto letto.

L’appartamento viene fornito già arredato con quanto necessario e disponibile.

In questa fase del percorso il servizio offerto non prevede la distribuzione quotidiana di alimenti, se non quando ve ne sia disponibilità, pertanto l’Ospite dovrà provvedere da sé all’acquisto e alla preparazione degli alimenti per il suo sostentamento, raggiungendo un ulteriore importante traguardo nel suo percorso di reinserimento sociale.

L’Ospite contribuisce, in base alle sue disponibilità, al pagamento delle spese per le utenze e si impegna a mantenere un comportamento corretto e rispettoso durante tutto il soggiorno in terza accoglienza.

L’obiettivo finale del percorso è il recupero completo dell’autogestione e della sufficienza finanziaria che consenta all’ospite l’ottenimento dell’alloggio popolare in cui possa tornare ad una vita sociale “normale”, continuando a fare riferimento all’Associazione come ad una sua famiglia adottiva.